Coppia uccisa a Pordenone: per Giosuè fidanzata era spacciata

UDINE – “Maria Rosaria era molto gelosa di Giosuè”.

Lo ha raccontato oggi, 20 gennaio, in aula Sergio Romano, uno dei coinquilini di Giosuè Ruotolo, aggiungendo che Giosuè gli disse che le condizioni di salute della ragazza erano gravissime, “non c’era più nulla da fare” per lei. “L’ho incontrata un paio di volte.

Quando era venuta a Pordenone ci aveva chiesto cosa facesse Giosuè e se avesse conosciuto ragazze quando usciva con Trifone. Giosuè e Maria Rosaria si sentivano spesso, telefonate molto lunghe, nottate intere. C’è stato un periodo, dopo l’estate 2014, in cui le telefonate erano quasi inquietanti, sentivo che lui le diceva sempre ‘amore svegliati, ti amo’”.

Il teste ha raccontato che Giosuè “usciva dalla stanza con gli occhi lucidi, si asciugava le lacrime e sorrideva, ci chiedeva se volevamo giocare. Forse era un modo per distrarsi”.

Alle richieste di spiegazioni, “Giosuè, piangendo, ci disse che la fidanzata aveva problemi di salute, era caduta e aveva un grosso ematoma in testa ma non se ne erano accorti in tempo. Gli ho creduto. Poi però Maria Rosaria scriveva alla mia fidanzata e le raccontava che era andata in palestra o aveva fatto un esame. Chiesi a Giosuè come fosse possibile e lui mi rispose che le facevano fare quello che voleva perché sapevano che ormai non c’era più nulla da fare”.




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