Profughi, Ciriani: ora basta, Minniti mantenga le promesse

PORDENONE – Sul delicato tema di profughi e sicurezza prende una dura posizione il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani.

“Pordenone – sottolinea il primo cittadino – come gli altri capoluoghi del Friuli Venezia Giulia, è al centro di un anomalo flusso di stranieri, principalmente pakistani, provenienti da altri paesi europei.
La situazione di difficoltà era stata presentata al Ministro Minniti nell’incontro tenutosi a Trieste il 5 settembre. In quell’occasione lo stesso Ministro aveva riconosciuto lo status particolare del Friuli Venezia Giulia in quanto meta non solo di richiedenti asilo distribuiti sul territorio nazionale dalla gestione governativa e prefettizia ma, soprattutto, di stranieri respinti da altri Paesi europei”.

“La necessità di interventi urgenti e risolutivi – riprende il sindaco -era stata condivisa dal Ministro che aveva promesso l’immediata costituzione di una task force in Friuli Venezia Giulia per affrontare il tema dei “dublinati” (se non hanno diritto di restare devono essere rimandati al Paese di provenienza entro 60 giorni) e la definizione entro settembre di un Centro per i Rimpatri, struttura fondamentale per ospitare coloro che non ha diritto alla tutela in attesa di essere riaccompagnati al loro Paese di origine. Di tutto questo non si è visto assolutamente nulla”.

“Analogamente tutto tace sul fronte del non più rinviabile rafforzamento dell’organico della Questura di Pordenone, ormai declassata nei fatti ad un Commissariato nonostante l’aggravio di lavoro legato alla presenza di centinaia di stranieri e al moltiplicarsi di episodi per i quali è assolutamente indispensabile una maggior presenza delle Forze dell’Ordine”.

“Mi chiedo – argomenta Ciriani – quale sia il destino delle nostre città se, dopo due mesi da un incontro ufficiale, ci restano solo buoni propositi scritti sulla carta e impegni sempre più gravosi che vanno gestiti senza avere mezzi e strumenti adeguati. Ero stato contattato nelle settimane scorse dall’Ex Vice Ministro Bubbico per un incontro a Roma, in seguito ad una mia lettera, ma l’incontro è saltato per le sue dimissioni dall’incarico il giorno dopo avermi fissato l’appuntamento. Nonostante la richiesta di svolgere comunque un incontro con altri rappresentanti del Governo, ad oggi non abbiamo ricevuto alcun riscontro”.

“Come Sindaco sono amareggiato e arrabbiato perché la situazione è assolutamente caotica e kafkiana: non è pensabile gestire la situazione con la sola Polizia Municipale e non è pensabile che ci siano centinaia di persone che stazionano nelle nostre città senza averne diritto, e rispetto alle quali un sindaco non ha alcun potere se non quello di emanare inutili sanzioni o provvedimenti interdittivi che non vengono mai rispettati perché destinati a persone prive di redditi certi e comunque consapevoli che il mancato rispetto delle regole non comporterà alcuna conseguenza”.

“Non è un buon segno il fatto che la polizia municipale, che ha numerosi compiti, sia quasi completamente assorbita nel controllo del territorio ai fini della sicurezza e dell’ordine pubblico, e che il Comune debba ricorrere anche alla vigilanza privata per contribuire a garantire il decoro nelle aree pubbliche. Non accettiamo e non ci arrendiamo all’idea che Pordenone possa diventare una città non sicura, e ciò non certo per responsabilità ascrivibili all’Amministrazione comunale, ma per una pessima gestione del fenomeno migratorio da parte delle istituzioni nazionali e europee.
Il Comune riceve continuamente sollecitazioni e segnalazioni sul fronte della sicurezza, ma il sindaco non è il ministro dell’Interno, lo sa Minniti e lo sa la presidente Serracchiani che si erano presi impegno concreti”.

“Chiedo perciò – conclude il sindaco – che il Governo dia risposte rapidissime e certe, mantenendo la parola data, e chiedo che al più presto vengano inviati agenti alla Questura il cui organico è inadeguato non solo per la situazione contingente ma anche rispetto agli standard ordinari per una città di 50.000 abitanti. Scriverò anche ai parlamentari della regione affinchè sollecitino il Ministro a attuare gli impegni presi e ad agire per dotare Pordenone di più agenti”.




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