La vendemmia 2018 nel vigneto Friuli Grave

FVG – L’inizio dell’attività vegetativa nel vigneto Friuli Grave non lasciava certo presagire ad un’annata così produttiva e di buona qualità.

Il mese di marzo era iniziato con temperature inferiori alla media anche a causa della elevata piovosità, che hanno causato un lieve ritardo nello sviluppo vegetativo delle viti rispetto al 2017.

Successivamente, il rialzo termico che ha interessato il mese di aprile, ha consentito nell’arco dello stesso mese il recupero del ritardo sull’anno precedente in primis e, con il perdurare delle favorevoli condizioni climatiche, l’insorgere dell’ipotesi di una vendemmia anticipata. Questo anticipo, inizialmente stimato attorno alle due settimane, in realtà si è concretizzato in circa una settimana rispetto al 2017 ed in maniera non omogenea sull’intero areale. La vendemmia è iniziata sostanzialmente dopo Ferragosto, attorno al giorno 20 o 21, con qualche eccezione che ha interessato per lo più le uve atte a base spumante, raccolte talvolta prima del giorno 15.

Pinot Grigio e Pinot Bianco hanno dato il via alla vendemmia, trattandosi di varietà precoci nella maturazione; poi via via a seguire le altre uve bianche quali Chardonnay, Sauvignon, Glera ecc.

Quest’ultima, precoce nel germogliamento, in realtà viene vendemmiata non così presto, a causa del rallentamento del suo ciclo di crescita durante la stagione estiva.

Scarse piogge, buone condizioni di irraggiamento solare, assenza di fenomeni meteorologici avversi, hanno fatto si che lo sviluppo dei grappoli e la vendemmia si svolgessero al meglio, tanto per le uve a bacca bianca quanto per le uve a bacca rossa medio tardive e tardive.

La carenza delle piogge estive si è sentita maggiormente nei vigneti di collina proprio per la tipica conformazione del terreno, nonché per la mancanza di sistemi d’irrigazione. Più facile invece in pianura combattere il caldo e la carenza idrica con sistemi di irrigazione a goccia, soprachioma o sottochioma, che hanno consentito alla vite di non andare mai in stress idrico.

Portate in cantina le uve a bacca bianca i vignaioli hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, costituendo queste, circa il 70-80% del totale del raccolto.

Il vigneto delle Grave è infatti a forte inclinazione bianchista, con Pinot Grigio e Glera in prima fila. Negli ultimi anni, complici le pressanti richieste del mercato, lo sbilanciamento verso questi vitigni ha portato ad una parziale modifica del vigneto in tutta la regione soprattutto a scapito dei vitigni a bacca rossa quali il Merlot, il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon, ecc.

Queste uve non solo hanno trovato poco spazio sulle nuove superfici destinate a vigneto, ma spesso hanno dovuto cedere il proprio spazio alle più ricercate e redditizie uve a bacca bianca quali ad esempio la Glera, che ha visto una crescita notevole in termini di superficie occupata dal 2009, anno di entrata in vigore del disciplinare della denominazione “Prosecco”, sino ad oggi.

La vendemmia 2018 è stata caratterizzata da uve di buona qualità e da quantità in decisa crescita.

Quantità che in alcuni casi si sono dimostrate davvero sorprendenti, mettendo in crisi le stesse cantine che non riuscivano a tenere il ritmo dei conferimenti per carenza di spazi atti ad accoglierle e vinificarle.

Non bisogna infine dimenticare, che il raffronto con il 2017 è un raffronto con un’annata caratterizzata da scarsa produzione a seguito dalla gelata del mese di aprile. Questo ha comportato lo sviluppo di germogli da gemme secondarie con minore fertilità e conseguente calo di produzione, che ha toccato in taluni casi anche il 50% rispetto al 2016.

La vendemmia 2018 ha dunque tutte le potenzialità per far si che le uve possano esprimersi in bottiglie caratterizzate da profumi freschi ed eleganti, snelli ed allo stesso tempo di corpo e strutturati se lasciati invecchiare.

Antonio Lodedo




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