Coppia uccisa Pordenone: legale dell’indagato, accuse cadranno

BARI – “Sono fiducioso sul fatto che si possa presto arrivare ad archiviare la posizione del mio assistito, la Procura sta procedendo con prudenza e serietà”.

Lo ha detto nel corso di una intervista in diretta a Radionorba l’avvocato Roberto Rigoni Stern, legale di Giosuè Ruotolo, unico indagato nell’inchiesta sul duplice omicidio dei fidanzati di Pordenone.

“E’ un’indagine molto delicata – ha detto Rigoni Stern – perché stiamo acquisendo ulteriori informazioni anche dalle consulenze che sono state ordinate dalla Procura, di cui una che si è svolta ieri. Io oggi sono a Pordenone per ulteriori accertamenti che riguarderanno supporti informatici e telefonini”.

“Non vi sono riscontri che possano giustificare la misura della restrizione della libertà personale dell’indagato – ha detto ancora – Siamo fiduciosi che gli ulteriori accertamenti che vorrà ordinare la Procura possano determinare la base idonea per archiviare questo procedimento”.

“La ricostruzione secondo cui esistono delle immagini sulla presenza dell’auto del mio assistito – ha detto il legale – sono ricostruzioni giornalistiche perchè non ci è stato possibile formulare ipotesi o analizzare eventuali immagini di fotocamere a circuito chiuso presenti nella zona”.

“Ora mi è veramente difficile capire cosa abbia indotto la Procura a ipotizzare la presenza di Ruotolo sul luogo del delitto quella sera. Stiamo chiedendo di leggere i verbali e riesumare informazioni in rete dal Ruotolo, tutti elementi secretati. Potremo così poi chiedere l’interrogatorio per chiarire la sua posizione. E’ difficile formulare qualsiasi ipotesi perché c’è il segreto istruttorio”.

“Per quanto riguarda il movente – ha proseguito – stiamo cercando di capire cos’abbia nella testa la Procura per poter evidenziare quali sono le prove e gli indizi eventuali. Il movente manca perché quello che è certo è che i ragazzi avevano rapporti cordiali e non vi è motivo per ritenere che vi fosse un’azione ritorsiva da parte del Ruotolo nei confronti del suo commilitone”.




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