Difesa salute e sanità, mercoledì 9 i sindacati proclamano uno sciopero

FVG – «Siamo partiti con lo sciopero del 24 luglio scorso e la relativa manifestazione, siamo arrivati a novembre dal Prefetto per denunciare la situazione critica della sanità pordenonese e, nonostante la chiusura da parte del direttore generale di Asfo Joseph Polimeni, abbiamo ottenuto un risultato: la proroga dei contratti a tempo determinato e l’assunzione di 58 infermieri e 56 operatori socio-sanitari. Ma è un risultato che non ci può far dimenticare presente e passato: pertanto mercoledì 9 si sciopera e nel contempo si lavora per raccogliere le firme per chiedere le dimissioni di Polimeni». Lo hanno annunciato i sindacalisti di Cgil, Uil, Nursind e Rsu.

Le forze sociali si rivolgono al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, al quale chiedono la risoluzione del contratto del vertice di Asfo. «Il 2020 sarà ricordato da Pordenone per l’assenza di Asfo nella gestione della pandemia Covid-19 – hanno sottolineato i sindacati -. Noi lavoratrici e lavoratori dell’Azienda sanitaria vogliamo segnalare in primis il ritardo nell’adeguamento dell’organico: si stanno riscontrando in tutti i reparti e in tutte le strutture criticità dovute alla carenza cronica di personale, che ha comportato sovraccarico di lavoro e innalzamento dello stato di stress. Quindi la mancanza di strategie per l’attrazione, acquisizione e stabilizzazione del personale. Non c’è neanche un piano di emergenza: in particolare mancano presidi deputati alla purificazione dell’aria (pressione negativa), si registrano insopportabili e insostenibili carenze organizzative, mancanza di governance e assunzioni straordinarie e tempestive per far fronte all’emergenza pandemica con conseguente riduzione dei servizi erogati nel rispetto dei Lea (livelli essenziali di assistenza)».

Le forze sociali lamentano anche la mancanza di formazione specifica per tutto il personale, considerati pure «la mobilità selvaggia cui gli operatori sono sottoposti e l’aumento dei contagi del personale verosimilmente legati a Dpi (dispositivi di protezione) di dubbia efficacia. Tenuto conto di tutto ciò chiediamo a Fedriga, in qualità di operatori e cittadini di questa regione, la risoluzione del contratto di Polimeni», hanno concluso.




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