Ilenia Rento “integrare tutte le province dell’arco alpino”

BELLUNO – Laureata in ingegneria per l’ambiente e il territorio, parla 4 lingue, presidente Ater provincia di Belluno, in Lega da 11 anni, senza mai scendere nell’agone politico prima d’ora, Ilenia Rento, 39enne di Pedavena, è candidata al Parlamento europeo nelle consultazioni che si terranno domenica 26 maggio.

In questa intervista, abbiamo scelto di parlare di 4 filoni su cui si incentrano le proposte di Ilenia. Partiamo dalla macroregione alpina (EUSALP).

“In quest’ambito, dobbiamo portare avanti dei progetti comunitari all’interno dell’Unione Europa che integrino tutte le province dell’arco alpino ed in particolare quelle del nord-est. Questo perché si creino dei progetti in grado di formare un tessuto sia verticale che orizzontale all’interno dei territori. Nel prossimo quinquennio si giocheranno importanti partite sull’EUSALP per quanto riguarda temi come l’agricoltura e lo sviluppo economico, sarà fondamentale che la montagna e quindi l’area alpina venga rappresentata da componenti validi. L’assenza di rappresentanti potrebbe infatti determinare in peggio le condizioni del nostro mondo produttivo e porci in condizioni di svantaggio rispetto alle principali aree industriali. Queste nuove politiche alpini dovranno integrare montagna e pianura per evitare una sempre maggiore circoscrizione delle aree montane”.

Qual è il vostro impegno per due temi importanti, lo sviluppo montano e le infrastrutture?

“Infrastrutture, parliamo di collegamenti stradali, autostradali, ferroviari, ma anche telematici come quelli internet e web. Dobbiamo preservare il nostro territorio e valutare l’impatto ambientale che queste infrastrutture, nuove e future, avranno ma dobbiamo allo stesso tempo progettarle poiché sarà fondamentale per evitare che il questo territorio sia tagliato fuori dall’Unione Europea nelle prossime grandi programmazioni economico a scapito di altri territori. Allo stesso tempo dobbiamo proiettarci, per mezzo di queste infrastrutture, nel mondo globale in continuo mutamento per rimanere al passo con la tecnologia e le dinamiche del futuro. Anche noi, territorio per lo più montuoso e collinare, dobbiamo avere la possibilità di uno sviluppo sostenibile, infrastrutturale in piena sicurezza al pari delle nostre zone limitrofe”.

E per quanto riguarda l’agricoltura?

“E’ un settore fondamentale, specie per la sua variante di montagna. Seppur con costi maggiorati dettati dal frazionamento del territorio nelle realtà più vicine alla mia persona, condizionato dal problema del rischio idrogeologico e pure dalla stagione climatica in corso. Gli agricoltori, quali cultori primari del nostro territorio, contribuiscono allo sviluppo indiretto e diretto del nostro turismo. Questo coi prodotti di altissima qualità, certificati nelle varie categorie tutelate dall’Unione Europea. L’assenza di una buona agricoltura fa sì che il territorio venga lasciato a sé stesso. Ergo solo la tutela dei prodotti agricoli italiani può favorire questa categoria ed i suoi prodotti specifici”.

Infine, un’altra tematica di rilievo per il territorio è quella dello spopolamento e delle autonomie locali.

“Le cause maggiori dello spopolamento, specie montano, sono la scarsità di servizi e la bassa natalità. Questo problema trasversale, evidenziato da categorie, ordini e settori della nostra economia che ho potuto incontrare durante questa campagna elettorale, verrà portato avanti da me in prima persona poiché è una realtà che quotidianamente vivo. Risiedere in montagna è costoso e privo di opportunità per noi e soprattutto per i giovani i quali sono spinti a lasciare queste zone e prospettare il proprio futuro lontano dal proprio luogo di nascita. L’invecchiamento della popolazione, connesso alla mancanza di ricambio generazionale, favorisce un’emorragia che danneggia noi ed anche il territorio che si svuota di servizi e necessità per chi vi resta. Qui entra in gioco in tema delle autonomie locali affinché tutto il nord-est possa godere di autonomie territoriali, prendendo spunto da quelle già esistenti in Trentino-Alto Adige ed in Friuli-Venezia Giulia così che i territori montani vengano tutelati e lo spopolamento scoraggiato”.

 




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