Mercati finanziari, continua la fase rialzista. Materie prime positive

I mercati azionari hanno continuato anche nell’ultima settimana il trend fortemente rialzista che ormai ha accompagnato gli ultimi due mesi.

Lo S&P 500 raggiunge nella giornata di mercoledì nuovi massimi relativi in area 3.030 e sembra non essere stato scoraggiato dall’aggiornamento del dato relativo al PIL nel primo trimestre inferiore alle attese e pari al -5%. Ciò che è cambiato rispetto al recente passato sono stati, tuttavia, i contributori di questa performance positiva.

Non si è avuta, ad esempio, la consueta sovraperformance dei colossi tecnologici che ha caratterizzato gli ultimi mesi (Nasdaq 100 comunque positivo con un +1,5%) e hanno sofferto particolarmente quei settori percepiti durante la crisi come rifugio (la componente di Gold). Poca reattività generale anche dai comparti difensivi o che la crisi Covid ha portato alla ribalta, come il pharma/biotech.
Chi ha corso, invece, sono stati quei segmenti di mercato tipicamente definiti value, caratterizzati da valutazioni più sacrificate e con minor appeal tecnologico. Le interpretazioni di questa forte rotazione settoriale possono essere diverse. Una prima, banalmente, vede il mercato propenso a premiare azioni ancora troppo a sconto sfruttando la liquidità comunque abbondante immessa dalle banche centrali.

Similmente, il mercato potrebbe prezzando un rapido sviluppo del ciclo economico e della crisi determinata dal coronavirus, premiando quei settori rallentati dall’effetto del virus e del conseguente lockdown, quali ad esempio quello aereonautico. Infine, una terza interpretazione potrebbe tenere in considerazione le novità geopolitiche che sono giunte dal rapporto tra Stati Uniti e Cina.

Lo scenario è drasticamente mutato dalla semplice “guerra commerciale” degli ultimi anni, con la Cina che nell’ultima settimana ha accusato gli USA di voler andare incontro ad una “nuova guerra fredda” e la decisione di Washington, dopo l’adozione da parte dell’Assemblea cinese della legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong, di revocare l’autonomia tariffaria e legale che finora aveva dedicato al territorio cinese.

Le tensioni politiche rendono sempre più probabile uno scenario prospettico sempre meno globalizzato, determinando un apprezzamento dei settori che hanno un business strutturato localmente (retailer, banche locali, difesa, real estate) a svantaggio delle catene del valore globale (semiconduttori, componentistica, digitale).
Allargando lo sguardo a livello globale, la forza motrice statunitense infonde ottimismo alle altre borse mondiali rimaste più indietro e tutte ampiamente positive: Eurostoxx 50 +5% (con un FTSE Mib tonico grazie all’apporto del comparto bancario), Nikkei +7,3%, Emergenti +2,9%.

MATERIE PRIME

In ambito materie prime, continua il tono positivo dell’indice generale, favorito dall’apprezzamento del greggio, giunto a quota 35 Dollari al barile. Si avvicina il momento dei meeting chiave per il petrolio: il 9/10 giugno infatti si incontrano Russia e Arabia con la discussione aperta sulla prosecuzione dei tagli. Stabile l’oro sopra i 1.700 Dollari l’oncia mentre risale l’argento approfittando del sentiment pro-ciclico dell’ottava.

MERCATO OBBLIGAZIONARIO

Oltre al consolidamento del generale appetito per il rischio, la settimana, specificamente per il mercato obbligazionario, è stata caratterizzata dalla proposta della Commissione Europea sul Recovery Fund. Von der Leyen più che mediare tra le richieste di Macron e Merkel e l’asse austro-olandese ha rilanciato aggiungendo ai 500 miliardi in contributi altri 250 miliardi in prestiti.

Aumenta quindi la dote delle risorse messe in campo per la ripresa, ma a spingere verso l’alto i prezzi delle obbligazioni dei Paesi periferici è stata soprattutto la definizione delle modalità con cui dovrebbero avvenire i trasferimenti. Non spetterà, infatti, ai singoli Stati ripagare il debito comune contratto, ma saranno istituite imposte a livello comunitario (plastic tax, web tax e carbon tax). Ulteriore elemento, si riconosce attraverso l’allocation key (il meccanismo di distribuzione) che alcuni Paesi sono stati maggiormente svantaggiati dalla crisi attuando di fatto un trasferimento di risorse dai Paesi del nord ai Paesi del sud Europa. Infine, nelle condizionalità non si fa riferimento a tagli nella spesa ma a riforme strutturali.

La partita non è comunque finita e nelle prossime settimane si confronteranno nuovamente i governi, tuttavia, in questo contesto tutto il debito dei Paesi periferici ha tratto beneficio con gli indici governativi di Italia, Portogallo, Spagna e Grecia in crescita di circa il +1% medio settimanale. Il rendimento decennale italiano si è contratto di circa 15 punti nella settimana fino a 1,45%, mentre il corrispondente tedesco si è innalzato di 5 punti base fino a -0,45%.

Per il mercato obbligazionario americano, nel discorso tenuto venerdì, il capo della Fed, Jerome Powell, ha affermato che un potenziale nuovo aumento delle infezioni da coronavirus negli Stati Uniti (seconda ondata) potrebbe far deragliare la ripresa dalla profonda recessione innescata dalla pandemia (soprattutto in termini di fiducia), anche se ha ribadito la volontà della banca centrale di continuare a combattere la crisi.

E questo con tutti gli strumenti a disposizione, dall’acquisto di debito societario (anche high yield) fino ai prestiti alle piccole e medie imprese (Main Street Program), misura in fase di partenza a giorni. Powell ha aggiunto che molte ‘linee rosse’ sono state varcate, ma per l’eccezionalità della situazione in corso.In un gioco di ‘vasi comunicanti’ la liquidità immessa nel sistema affluisce quindi sulle varie asset class, depositandosi dove vi è ancora rendimento residuo. La medesima motivazione ha portato ad un miglior apprezzamento per il debito emergente, in ampio recupero dopo gli ampi scivoloni di marzo.

MERCATO VALUTARIO

Per quanto riguarda le valute, movimento rialzista per l’Euro verso il Dollaro, con il cross che varca quota 1,12 e si innesta nella logica di un maggior risk on sui mercati. In calo anche altre valuta safe con Yen e Franco svizzero. Rimane rialzista la tendenza del Bitcoin.

Dott. Alessandro Pazzaglia Consulente Finanziario Autonomo

Mail : [email protected]

Sito : www.pazzagliapartners.it




Condividi