Poste, Onu premia impegno azienda sostenibilità

FVG – Arriva dall’Unione Postale Universale (UPU), l’Agenzia specializzata dell’Onu per il settore postale, il nuovo e prestigioso riconoscimento per Poste Italiane in materia di sostenibilità.

L’UPU ha infatti assegnato a Poste il Certificato d’eccellenza per i risultati raggiunti nella strategia di sviluppo sostenibile e per la riduzione delle emissioni inquinanti. In particolare, l’attestazione dell’UPU premia la capacità di Poste Italiane di fornire dati completi e accurati relativi alle emissioni dirette dell’azienda, un modello informativo che Poste ha elaborato nell’ambito del programma OSCAR (Online Solution for Carbon Analysis and Reporting), lanciato dall’Unione Postale Universale nel 2018 e finalizzato a rendicontare e analizzare i risultati quantitativi e qualitativi delle attività postali di ciascun operatore in modo da evidenziarne l’andamento delle prestazioni su base annuale.

Il riconoscimento è stato attribuito a Poste in occasione di una cerimonia che si è svolta oggi a Berna. Poste Italiane ha aderito al progetto OSCAR sin dal suo lancio, all’interno della strategia di sviluppo sostenibile che l’azienda ha recentemente rinnovato.

Per incentivare comportamenti virtuosi, l’UPU ha introdotto quest’anno una classificazione dei partecipanti in base alla qualità e alla completezza dei dati forniti. Cinque le categorie previste, dalla prima, assegnata ai partecipanti che forniscono dati completi e accurati relativi a emissioni dirette; alla quinta, nella quale ricadono i partecipanti che rendicontano le proprie emissioni con informazioni estremamente limitate e carenti, sulle quali non è possibile effettuare alcun tipo di analisi.

Grazie alla meticolosa raccolta di informazioni a livello di Gruppo, cui partecipano tutte le funzioni aziendali e le controllate, Poste Italiane si è aggiudicata nel 2019 il livello massimo (Categoria 1), che dà diritto a un certificato di eccellenza. Sono solo diciassette nel mondo gli operatori postali premiati quest’anno col massimo riconoscimento (su 192 Paesi membri dell’Unione), di cui nove europei (gli operatori designati al servizio universale dei seguenti Paesi: Bosnia, Bulgaria, Finlandia, Irlanda, Kazakistan, Macedonia, Serbia, Slovenia, oltre all’Italia), quattro della regione Americhe (Argentina, Brasile, Ecuador, Messico), due della regione africana (Marocco, Togo) e due per la regione asiatica (Hong Kong e Qatar).




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