Software per bilanci “in nero”, blitz nei locali “Peperino”

FVG – Utilizzavano un software per generare una doppia contabilità, di cui una in “nero”, per favorire un complesso sistema di riciclaggio di denaro.

Questa la motivazione per la quale Carabinieri e Guardia di finanza hanno perquisito oggi i ristoranti e le pizzerie del gruppo “Peperino” dal Friuli Venezia Giulia alla Campania, tra cui quello di Pordenone.

L’operazione è il secondo round dell’inchiesta della Dda di Trieste sulle attività del gruppo e del suo titolare Pietro Savarese. Le ipotesi di reato sono trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio aggravato dal metodo mafioso.

Le perquisizioni hanno interessato i locali del gruppo a Pordenone, Trieste, Udine, Verona, Milano, Napoli e Conegliano Veneto (Treviso). Il fine era chiarire le modalità dell’evasione fiscale praticata dai ristoranti.

Le forze dell’ordine hanno sequestrato i registratori di cassa: secondo le Fiamme Gialle contengono dispositivi programmati per generare una doppia contabilità, una legale e una “in nero”, che avrebbe consentito di occultare fino al 40% del fatturato.

Un sistema di evasione fiscale che – sempre secondo gli investigatori – ha contribuito all’estendersi del gruppo “Peperino” sul territorio nazionale attraverso l’apertura di ristoranti e pizzerie. La gestione dei locali è in buona parte affidata a personale di origine napoletana selezionato appositamente da Savarese.

L’indagine nasce dalle dichiarazioni rese dal pentito di camorra Pasquale Grasso agli inquirenti triestini. È coordinata dal procuratore distrettuale antimafia di Trieste Carlo Mastelloni assieme al pm Federico Frezza.

Nel luglio scorso una prima ondata di perquisizioni aveva interessato i locali del gruppo, abitazioni private, sedi societarie e uno studio legale. Nel mirino era finita una dozzina di indagati, con in testa lo stesso Savarese.

“In questa seconda tornata, forti delle risultanze precedenti, ci siamo spinti ad atti ugualmente invasivi ma mirati all’acquisizione di riscontri sulle modalità del ‘nero'”, commenta Mastelloni.

Secondo il procuratore il riciclaggio attraverso la ristorazione è in aumento nel Settentrione. “A Napoli e più in generale al Sud – spiega – il settore della ristorazione è saturo, da anni c’è uno spostamento a nord di trattorie e ristoranti, in particolare in Friuli Venezia Giulia. Le regioni del Nordest sono attraenti – aggiunge – Località come Bibione o Tarvisio non sono note come le isole del Tirreno al Sud, ma mantengono un trend turistico positivo”.

Giovanni Tomasin (Ansa)




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