Azzardo tra gioco e lavoro a Pordenone

A Pordenone tra palazzi e vie abita un popolo di giocatori: giovani e no, tutti almeno una volta all’anno si sono dedicati allo studio di una schedina, ad una puntata al lotto o perchè no all’acquisto di un Gratta&Vinci.

Giocare piace: coltivare i sogni ancora di più ed allora la speranza di payout facile si è radicata anche nel nostro territorio.
Alcuni dati statistici metto in evidenza come Pordenone sia una delle città dove l’azzardo è cresciuto in modo importante ma anche a Udine la situazione non è diversa, in linea al trend nazionale sono aumentate in modo notevole le entrate dovute al gioco.

In Italia durante l’ultimo anno i fondi arrivati al Monopolio attraverso il gioco potrebbero essere utilizzati per una piccola finanziaria: si tratta infatti di 95 miliardi di euro l’8% rispetto al 2015.

Secondo alcune rivelazioni statistiche a Pordenone il volume d’affari del 2016 è pari al 3.96% del prodotto interno lordo provinciale, 350 milioni di euro di valore una cifra importante.

In un contesto simile però non solo cresce l’economia da indotto da gioco ma sono cresciute anche le patologie come quelle collegate al GAP e alla ludopatia. In questi ultimi anni si sono palesati diversi casi di dipendenza da videolottery o da slot machine, ci sarebbero circa 120 pazienti nell’Azienda sanitaria pordenonese in cura per dipendenza da gioco.

Ma se da un lato il gioco pare aver portato alcuni disagi dall’altro sembra essere diventato una piccola miniera positiva. Nasce proprio nel nostro territorio, a Villotta di Chions, il nuovo software contro la ludopatia, studiato e progettato da Alvi Metali, 26 anni, e Jacopo Martinuzzi, 25.

Un progetto interessante di cui si è parlato persino a Milano, il software pensato da Metali e Martinuzzi è stato persino oggetto di studi al convegno sulla Riforma del settore dei Giochi dove tra gli altri sono stati relatori dell’evento il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze Pier Paolo Baretta, i senatori Franco Mirabelli , Emilia De Biasi e diversi rappresentanti di Sisal, Confindustria.

Salvagioco, questo è il nome del software, ha lo scopo di normare il gioco legale rendendo qualsiasi tipo di azzardo inutilizzabile ad un minore ma sopratutto è teso a monitorare le spese gioco.
Un sistema virtuale interessante, sarà capace di monitorare anche le attività su casino codice bonus un nuovo spazio virtuale che pare essere ambitissimo.

In ogni caso l’interessante progetto dei ragazzi sembra essere così importante da aver catalizzato l’attenzione persino del Parlamento che avrebbe invitato i due geniali programmatori. Oltre a Metali e a Martinuzzi in Salvagioco è impegnata anche Giulia Facca, 24 anni, graphic designer pordenonese che si occupa della grafica e della comunciazione.

Un progetto tendenzialmente giovane di quelli che si candidano ad essere una ambizione raggiungibile.




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