Caso di Tbc nel Pordenonese. In atto procedure tutela salute

PORDENONE – Una bimba di 9 anni, nata in Italia da famiglia originaria del Burkina Faso, già seguita da gennaio, dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria 5, perché a contatto stretto di una paziente con tubercolosi bacillifera, cioè contagiosa e ora sotto controllo medico, è risultata essere stata contagiata da TBC.

La bambina ad una prima intradermoreazione di Mantoux risultava essere negativa, al ri- controllo della Mantoux si assisteva a positivizzazione.

Per tale motivo, come da linee guida, alla piccola paziente è stata eseguita una radiografia del torace che evidenziava un addensamento polmonare e per tale motivo, venerdì scorso, 29 marzo, è stata valutata congiuntamente da pediatra ed infettivologo che hanno concordato di eseguire l’esame dell’aspirato gastrico, che per i bambini viene considerato equivalente ad espettorato.

Grazie alla sollecita attività della Microbiologia di Pordenone al pomeriggio era disponibile il risultato che evidenziava negatività all’esame diretto ma positività per la ricerca di DNA di M. tuberculosis.

Per tale motivo si è deciso di confermare il regime di isolamento respiratorio domiciliare già precauzionalmente impostato.
«Pur essendo un caso da considerare, per definizione bacillifero, o contagioso, in realtà – spiega il Dott. Massimo Crapis Responsabile S. S. di Malattie Infettive dell’Ospedale di Pordenone – va sottolineato il fatto che deve essere ritenuto a bassissima contagiosità in relazione al fatto che si tratta di un bambino, per definizione considerato poco contagioso, che nell’aspirato gastrico la ricerca diretta è risultata negativa ed infine perché, grazie allo screening avviato da subito in occasione del precedente contatto, siamo relativamente certi che la malattia è presente da poche settimane”.

“Nonostante ciò si ritiene razionale procedere ad eseguire le Mantoux a tutti i contatti da considerare stretti come i compagni di classe, insegnanti e altro personale secondo quanto verrà stabilito dalla valutazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria 5 e per tale motivo si è provveduto ad organizzare un incontro svoltosi nel pomeriggio di oggi nella sede della Scuola primaria A. Cicuto di Bagnarola, con i genitori dei compagni di classe della bambina, per spiegare le ragioni di tale necessità rassicurandoli comunque in merito al basso rischio che corrono i loro figli».

«Va comunque sottolineato – conclude il Dott. Massimo Crapis – che il presente caso va considerato, dal punto di vista epidemiologico, come potenzialmente atteso, dal momento che la nostra area, sia intesa come AAS5 che come Regione, risulta avere un’incidenza di malattia tubercolare tra i 7 e gli 8 casi per 100000 abitanti con dati di incidenza sostanzialmente stabili da almeno 10 anni».




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