Coppia uccisa Pordenone: indagata fidanzata di Ruotolo

PORDENONE – Due fidanzati uccisi la notte del 17 marzo, due fidanzati indagati nove mesi più tardi.

Secondo la Procura di Pordenone si stanno delineando i dettagli del delitto del Palasport di Pordenone, per il quale da metà settembre è indagato il militare campano Giosuè Ruotolo, commilitone di una delle due vittime, quel Trifone Ragone con cui aveva pure condiviso l’appartamento per un paio d’anni, prima che quest’ultimo andasse a convivere con Teresa Costanza, uccisa assieme a lui.

Da stamani, 21 dicembre, accanto a quello di Ruotolo, nel registro degli indagati c’è pure quello di Rosaria Patrone, 24 anni, studentessa, anche lei residente a Somma Vesuviana (Napoli).

Nessun dubbio sul fatto che la donna la notte dell’omicidio si trovasse all’altro capo della Penisola, ma il sospetto degli investigatori è che possa aver contribuito a fornire alibi o copertura al fidanzato omettendo alcuni dettagli di cui poteva essere a conoscenza o modificando e cancellando la cronologia di taluni messaggi e chat in internet.

Nel capo di imputazione compare, tuttavia, e per prima rispetto a favoreggiamento, anche la parola istigazione, un’accusa diversa e più pesante che il legale della giovane campana respinge categoricamente: “Siamo tranquilli – ha dichiarato Costantino Catapano – e pensavamo di aver chiarito tutto nelle tre sessioni-fiume di audizione cui la mia assistita era stata sottoposta. Evidentemente non è così e dunque ci affidiamo all’antico adagio secondo cui la giustizia deve fare il proprio corso e siamo fiduciosi. E’ importante ribadire che eravamo allora e siamo oggi a mille chilometri di distanza da dove il delitto è stato consumato”.

La fidanzata di Ruotolo è attesa mercoledì mattina, 23 dicembre, alle 10, in Procura a Pordenone e renderà la visita ai sostituti procuratori che la scorsa settimana erano scesi in Campania e l’avevano ascoltata ripetutamente, nella posizione di semplice persona informata sui fatti.

In quei frangenti, pare che la donna sia caduta in contraddizione rispetto a versioni fornite in precedenza da un’amica, circostanza che le è valsa anche l’accusa di false attestazioni.

Rosaria Patrone tornerà in Friuli proprio nelle ore in cui Giosuè Ruotolo è rientrato al paese, usufruendo di una licenza dall’Esercito ufficialmente per stare al capezzale di un congiunto gravemente malato.

La strategia dell’accusa appare chiara: mettere pressione alla coppia sperando che uno dei fidanzati crolli.




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