Coronavirus, ripartono alcune aziende strategiche

PORDENONE – Ripartono parzialmente nel pordenonese alcune aziende «strategiche», dopo l’attività di confronto tra Confindustria Alto Adriatico, Prefettura e sindacato. Si tratta di aziende dapprima incluse e poi escluse dai settori esentati dal blocco produttivo del Governo, che aveva delegato – ricorda una nota degli industriali – le proprie rappresentanze sul territorio a valutazioni ulteriori.

Tra queste, ci sono Electrolux Professional, Colussi Ermes, Maschio Gaspardo e Cimolai. La Prefettura di Pordenone ha attivato una commissione composta da Guardia di Finanza, Camera di Commercio, Confindustria e Confartigianato, che ha valutato pratiche e sviluppato un metodo per affrontare il blocco produttivo di alcune aziende-core del territorio.

Il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, ha attivato un confronto con le imprese, per verificarne l’inclusione ulteriore in filiera, e col sindacato affinché venisse riscontrata e condivisa con i lavoratori, tramite Rsu, la necessità alla prosecuzione del lavoro, offrendo poi alla Prefettura esiti su cui la stessa ha dato il proprio benestare.

Sul versante sindacale Rsu e direzioni aziendali (Electrolux Professional, Colussi Ermes, Maschio Gaspardo e Cimolai) hanno parallelamente sottoscritto accordi innovativi con cui hanno condiviso la necessità di continuare la produzione e le attività lavorative da sviluppare oltre all’adozione delle ulteriori, ove necessarie, misure a tutela della salute dei lavoratori.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente che ha rimarcato quanto tempestività e coesione tra stakeholder del Territorio siano decisive per la tutela del nostro patrimonio industriale.

Agrusti ha anche sottolineato il ruolo di «apripista nelle relazioni industriali che da sempre il Pordenonese riveste in ambito nazionale dove esiste una consolidata e proficua tradizione di contrattazione territoriale che ben si riverbera anche nella Venezia Giulia, dove sono già stati perfezionati importanti accordi a tutela di imprese locali».

Agrusti, considerata la delicatezza e criticità del momento, ha offerto la disponibilità dell’affiancamento di Confindustria Alto Adriatico anche ad aziende non associate.




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