Donne in rosa, dal Comune un aiuto da 10 mila euro

PORDENONE – La giunta comunale, su decisione del sindaco Ciriani, ha assegnato un contributo di 10 mila euro per le 50 «donne in rosa» operate al seno che praticano canoa kayak al lago Burida. Grazie al finanziamento è stato possibile acquistare un nuovo dragon boat, l’imbarcazione con la quale le donne si allenano e partecipano a gare e competizioni nel Triveneto e non solo.

La disciplina canoistica si è infatti rivelata un ottimo strumento di riabilitazione e recupero fisico e psichico per le donne colpite da questa patologia. In canoa le donne possono combattere il linfedema, recuperare forza e mobilità della spalla, condividere un’esperienza a contatto con la natura e inserirsi in un gruppo affiatato. Ad allenarle è Mauro Baron, direttore tecnico del Gruppo Canoa Kayak di Cordenons, già tecnico della nazionale con quattro olimpiadi alle spalle, nonché preparatore di Daniele Molmenti.

Il legame tra Comune e Donne in rosa è stretto. «È una delle iniziative sociali più rilevanti che il nostro territorio ha prodotto negli ultimi anni» commenta Ciriani. Unire uno scopo terapeutico importante con l’entusiasmo di queste donne, la loro passione sportiva, la volontà di stare assieme e gareggiare, costituisce una formula estremamente positiva. A ciò si aggiunge la presenza di un grande uomo di sport come Mauro Baron».

«Con il contributo comunale – sottolinea quest’ultimo – abbiamo potuto acquistare un dragon boat divisibile che ci consente di avere una barca identica a quella con cui ci alleniamo, ma trasportabile con i nostri mezzi, senza dover spendere soldi per gli spostamenti. Con la cancellazione della Provincia – rimarca – abbiamo perso un alleato potentissimo, ma devo dire che il Comune di Pordenone, assieme a quelli di Cordenons e Porcia, ci danno una mano».

Sotto il profilo sportivo non mancano le soddisfazioni per le canoiste pordenonesi. Nel 2017 a Venezia hanno conquistato la medaglia d’argento al campionato mondiale di categoria. E già si pensa ai prossimi appuntamenti. L’obiettivo di lungo termine è «il festival mondiale delle donne operate al seno, in Nuova Zelanda – fa sapere Baron – un grande obiettivo agonistico sotto il profilo della qualità, non della quantità. Noi non ricerchiamo la performance in termini di secondi, ma un metodo agonistico per combattere la patologia. Venti donne in un’unica canoa che condividono la stessa malattia in mezzo al lago e alla natura sono alleate potentissime capaci di aiutarsi».

Le donne in rosa si allenano quasi tutti i giorni dell’anno. «Insieme si vince sempre» è il loro motto. Per unirsi alla loro attività non serve saper nuotare. L’attrezzatura tecnica (giubbetto salvagente, pagaia, canoa) viene fornita dall’associazione.

Per informazioni e adesioni si può consultare www.dragorosa.it e scrivere a [email protected]. Tra i partner del progetto ci sono anche Andos Pordenone, Cro Aviano e Azienda sanitaria del Friuli Occidentale.




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