Duello Camera commercio unica: politica “siamo al vostro fianco”

PORDENONE – “Questo territorio non merita ciò che gli sta accadendo, la vicenda della Camera di Commercio è esemplificativa di questa situazione ed è la più importante, ma non certo l’unica”.

Così Giovanni Pavan all’apertura dell’incontro straordinario convocato ieri pomeriggio, 22 giugno, a palazzo Montereale Mantica dall’ente e dalle associazioni di categoria per “dare voce al disagio crescente per il continuo indebolimento istituzionale di quest’area”.

Il presidente, dopo aver rapidamente ripercorso le tappe in sede di giustizia civile, ancora in corso tramite le azioni al Tar e, nell’immediato futuro, al Consiglio di Stato, ha spiegato che ora il problema, comunque vadano le cose in quella sede, è di natura prettamente politica “e come tale – ha detto – va unicamente affrontato”.

Per il presidente di Unindustria, Michelangelo Agrusti, che ha parlato preliminarmente a nome di tutte le categorie economiche sottoscrittrici dell’appello, “chiunque pensi che questa è una battaglia persa fa un regalo a chi la pensa davvero così. Vinceremo, al contrario, ribadendo la compattezza che il territorio seppe esprimere quando si decise che andava istituita la Provincia. Allora – ha aggiunto Agrusti – l’unione tra politica, categorie economiche e società civile produsse, per l’appunto, la Provincia. Con la chiusura della Camera di Commercio quel periodo si interromperà definitivamente. Questa battaglia serve a rafforzare una posizione che Pordenone ha espresso non per proprio tornaconto, avendo da sempre espresso come unica soluzione plausibile quella della Camera unica regionale. C’è una sola possibilità – ha concluso il presidente di Unindustria Pordenone – e questa riguarda tutta la politica, trasversalmente adesso tocca a voi, spetta a voi portare il sistema camerale dentro il perimetro dell’autonomia speciale della Regione, saranno poi le forze che siedono Consiglio decideranno quale sarà l’assetto migliore per determinare la governance”.

Secondo l’avvocato Bruno Malattia, componente il collegio legale che assiste CCIAA presso Tar e Consiglio di Stato, l’attivazione della Commissione paritetica – affinché la Regione possa chiedere allo Stato la competenza in materia di ordinamento delle CCIAA – offrirebbe al ministro competente la possibilità di stoppare il processo di accorpamento in corso.

Dalla politica, trasversalmente (Basso, Bolzonello, Alessandro e Luca Ciriani, Dal Mas, Piccin, Sut, Turchet, Vaccher) massima disponibilità a sostenere la Camera e le associazioni di categoria nei percorsi possibili per lo sbroglio di una matassa sempre più ingarbugliata. Ivano Strizzolo, presidente della Commissione paritetica, collegatosi telefonicamente, ha parlato di un orizzonte temporale operativo pari a 90 giorni.

Il secondo incontro, che CCIAA e categorie hanno promosso anche tramite spedizione e affissione di volantini in tutta la Destra Tagliamento, ed al quale sono invitati a partecipare cittadini e imprese, è fissato per il 26 giugno alle 18 all’ex convento San Francesco in piazza della Motta a Pordenone.




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