Finti sordomuti denunciati per truffa aggravata

PORDENONE – Il brillante lavoro congiunto della Polizia locale e di Stato ha permesso di bloccare quattro rumeni senza fissa dimora dediti alle truffe. I quattro mercoledì scorso sono stati beccati in flagranza di reato: in pieno centro a Pordenone si spacciavano per sordomuti chiedendo offerte ai passanti per inesistenti organizzazioni pro disabili.

Sono stati fotosegnalati e denunciati per truffa aggravata. Sono in corso ulteriori indagini. Durante la perquisizione sono stati rinvenuti diverse cartelle con le indicazioni di false onlus, contanti presumibilmente frutto delle truffe, un blocchetto di ricevute con i soldi incassati e, inoltre, cacciaviti, pinze e una chiave a cricchetto.

L’operazione è partita grazie a una segnalazione di un cittadino. Mercoledì pomeriggio, in piazza XX Settembre, ha incrociato una pattuglia della polizia locale riferendo che poco prima era stato avvicinato da una ragazza, la quale mostrava una cartellina con il simbolo internazionale dei sordomuti e, con il linguaggio dei segni, mimava il gesto di offrire una donazione.

La persona fermata, dopo aver donato una piccola somma per quella che riteneva essere una buona causa, nel leggere l’opuscolo redatto in lingua italiana si accorgeva di diversi errori grammaticali presenti sullo stesso.

La Centrale Operativa della Polizia Locale allertava la Sala Operativa della Questura fornendo una descrizione dell’evento e delle persone oggetto di ricerca.

Rintracciati i soggetti, le forze di Polizia effettuavano un controllo sugli stessi.
Interloquendo con gli agenti dapprima fingevano di non parlare, conoscendo solo la lingua dei segni e successivamente, resesi conto che l’escamotage non funzionava, riferivano di essere turisti in visita alla città.

Portati negli uffici della Questura venivano identificati in M.N.K. di anni 24, C.E. di anni 21, M.L.G. di anni 21 e M.A. di anni 26.
Dal Comando di Polizia Locale e dalla Questura di Pordenone ricordano di segnalare sempre i casi sospetti soprattutto di persone che chiedono offerte per sedicenti organizzazioni caritatevoli.

”L’operazione – sottolinea Emanuele Loperfido, assessore comunale alla Sicurezza, – dimostra che la nostra linea di invitare i cittadini a non dare soldi agli accattoni è corretta. Meglio fare le proprie offerte a organizzazioni benefiche certificate e riconosciute. Dietro l’accattonaggio, infatti, si nascondono spesso vere e proprie organizzazioni criminali che si finanziano facendo leva sul buon cuore dei cittadini. Voglio rimarcare ancora una volta l’ottima sinergia tra la nostra polizia locale e le forze dell’ordine”.




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