Fvg: tra ripresa economica e occupazionale, area strategica

Il consolidamento della ripresa dell’economia negli ultimi anni ha interessato tutte le macro-aree italiane, la crescita però ha avuto ritmi più intensi in particolare a Nordovest e Nordest d’Italia. Di quest’ultima area, il Friuli Venezia Giulia sembra essere il fiore all’occhiello. La regione, infatti, risulta quella con la percentuale di crescita più elevata nell’ultimo anno e si conferma infatti, in particolare grazie all’apertura delle imprese ai mercati internazionali, una delle regioni con la crescita più sostenuta a livello nazionale.

Va da sé che per chi sta pensando di aprire un’attività commerciale o un’azienda di qualsiasi tipo prendere in considerazione l’area friulana potrebbe rivelarsi la soluzione ideale.

L’area del pordenonese in particolare, sembra rappresentare un traino per l’economia di tutto il Friuli Venezia Giulia. La disponibilità di capannoni in affitto a Pordenone, per esempio, è davvero ampia e risponde alle varie esigenze di mercato, sia che si cerchi uno o più capannoni ai fini di investimento o di utilizzo, o da adibire a magazzino merci o deposito, come sede di stoccaggio e distribuzione.

Il comune di Pordenone, inoltre, ha approvato progetti da 13,641 milioni destinati alla realizzazione di opere pubbliche, riqualificazioni di aree naturalistiche, turismo, commercio e supporto alle imprese. Il progetto dal nome “Pordenone 2020, una città per tutti”, infatti, prevede progetti del valore di 915 mila euro, volti ad attività formative, consulenza e assistenza alle imprese e al commercio su vari ambiti nonché sull’avvio e la gestione delle imprese; 4,980 milioni di euro poi sono dedicati esclusivamente alle imprese pordenonesi.

Più in generale, comunque, negli ultimi anni in tutto il Friuli Venezia Giulia, l’attività economica si è rafforzata, in particolare grazie al consolidamento della domanda interna e alla continua crescita delle esportazioni. Per la regione, quasi tutti gli indicatori hanno riportato un segno positivo: il Pil pro capite è cresciuto negli ultimi anni, di un 6% nel 2016 rispetto al 2013, soprattutto grazie alla dinamica favorevole delle esportazioni specialmente in area extracomunitaria, soprattutto Russia e Stati Uniti, come accennato, e alla crescita degli investimenti in tutte le aree.

I settori in cui converrebbe puntare, in quanto vi è una crescita maggiore e un tasso di occupazione più alto, sono quelli dell’industria manifatturiera, in particolare la cantieristica-siderurgia, dei servizi e del distretto del mobile. Anche le costruzioni hanno mostrato segni di un’inversione dopo un lungo periodo recessivo.

Un altro settore nel quale vale la pena investire è quello dell’innovazione. Anche in questo caso il Friuli Venezia Giulia si trova in cima alle classifiche, sono molte le aziende che investono molto in progetti di innovazione, e l’incidenza delle start up delle società capitali è tra le più alte in Italia, con Trieste e Pordenone come città in cima alla classifica. Negli ultimi anni nella regione autonoma la spesa totale riservata a Ricerca e sviluppo interna è stata superiore ai 560 milioni di euro.

Negli ultimi anni si è assistito alla crescita dei consumi, così come dei flussi turistici, che hanno dato nuova linfa al settore dei trasporti e nel commercio in generale, dove continua la fase di rinnovamento che ha visto, in numerosi casi, l’uscita dal mercato delle imprese commerciali di dimensioni più ridotte.
La redditività delle imprese è aumentata progressivamente, posizionandosi a livelli superiori rispetto a quelli del periodo precedente alla crisi. A beneficiarne è la capacità di autofinanziamento e la liquidità, che rimane su livelli elevati.

La maggiore produttività ha avuto come conseguenza l’espansione dell’occupazione e il contenimento del ricorso agli ammortizzatori sociali.

Nella macro-area del Nord-Est il tasso di disoccupazione sta scendendo ben al di sotto della media nazionale, risulta infatti essere quasi della metà rispetto alla media nazionale.

Per quanto riguarda l’occupazione i dati sono molto incoraggianti, il tasso di occupazione ha raggiunto il 65,9%, quello di disoccupazione è invece sceso di un 6,45%.

A crescere è in particolare l’occupazione dipendente, sia a tempo determinato che indeterminato soprattutto nei servizi legati al turismo e al commercio, il tasso di disoccupazione generale e di lunga durata al contrario cala, rispecchiando l’aumento di tasso di occupazione, anche per la popolazione di età avanzata.

Un’altra buona notizia, da tenere in considerazione, è l’aumento dell’occupazione femminile, in particolare nei settori dei servizi e del lavoro indipendente.

I rappresentanti delle istituzioni economiche sostengono le intenzioni, per la regione, di voler puntare a sostenere le imprese, in particolare le piccole e medie imprese, ossatura economica del paese e della regione autonoma, nel processo di internazionalizzazione e di consolidamento della loro presenza duratura sui mercati esteri. Tra le iniziative volte a questo obiettivo vale la pena di citare la messa a disposizione dello sportello telematico unico SUAP (Sportello Unico Attività Produttive), una misura proposta per semplificare la burocrazia per commercio e imprese.

Il SUAP è già un punto di riferimento per l’espletamento delle procedure amministrative che riguardino tutto gli aspetti dell’attività produttiva di un’impresa.




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