“Imparare sperimentando” con Lucio Rossi, luminare del Cern

PORDENONE – “LHC, il bosone di Higgs e le nuove tecnologie del CERN per varcare le frontiere della conoscenza” è il titolo della conferenza che si svolgerà venerdì 27 novembre alle 18 nella sala consiliare della Provincia di Pordenone.

Organizzato dall’Aif pordenonese con il contributo della Provincia di Pordenone, il patrocinio del Comune, il supporto di Fondazione Crup, Bcc Pordenonese, Noxor Sokem Group e Dall’Ava, è, come sempre, aperto a tutti e gratuito.

LHC (Large Hadron Collider) è il più grande e complesso strumento scientifico mai costruito. Lungo 27 km, è posto a circa 100 m sottoterra in un tunnel riempito con sofisticati magneti superconduttori, ed è dotato di quattro grandi rivelatori.

Costruirlo ha richiesto uno sforzo quasi trentennale di un’intera comunità di scienziati e ingegneri. La sua realizzazione ha portato alla scoperta del bosone di Higgs, nel 2012.

Ora LHC è entrato in una fase di esplorazione nuova, dedicandosi, tra l’altro, alla ricerca dell’origine della materia oscura. Nel frattempo è in corso lo sviluppo del nuovo progetto LHC ad Alta luminosità, mirato ad incrementare esponenzialmente la capacità di “vedere” i dettagli del bosone di Higgs e di eventuali nuove particelle.

Ad illustrare il tema sarà dunque Rossi, che dal 2001 è al CERN di Ginevra in qualità di responsabile dei superconduttori e magneti per il progetto LHC.

Ragionando in termini di numeri, il sistema magnetico che è la spina dorsale dell’acceleratore (e la parte tecnologicamente più avanzata) è costato circa 1200 milioni di €, oltre la metà del costo totale del progetto. LHC è basato sullo sviluppo di nuove tecnologie come magneti da 12 T e cavi superconduttori da 150 kA, e con costo valutato in circa 1 miliardo di Euro.




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