Inaugurato in piazza XX Settembre l’albero della rinascita

PORDENONE – L’albero della rinascita”. Così il sindaco Alessandro Ciriani ha ribattezzato il platano piantato dal Comune in piazza XX Settembre, tra il bar Posta e l’hotel Moderno.

Lì è stato creato un piacevole angolo verde con un’aiuola impreziosita da una scultura dell’artista Alberto Pasqual, regalata alla città dallo studio Marchiori e Contino.

Il nuovo, piacevole spazio, mette ordine a un’area prima disordinata e utilizzata come parcheggio di moto e motorini.

“Un intervento – spiega il sindaco – simbolo di fiducia e speranza di una città che deve ripartire, dopo tante settimane di quarantena. E riparte proprio dai cantieri piccoli e grandi. I bilanci dei comuni sono ancora più striminziti a seguito dell’emergenza covid-19, ma noi manterremo la promessa di portare avanti la riqualificazione della città, per renderla più bella, moderna e attrattiva”.

Il nuovo platano è parte di un progetto più ampio che prevede l’inserimento di aiuole e alberi in corrispondenza delle riqualificazioni in città.

“Lo abbiamo fatto qui, in via Mazzini e in largo San Giorgio – spiega l’assessore Cristina Amirante – lo faremo anche in piazza della Motta, in via De Paoli e altrove. Lo scopo è duplice: abbellire il centro, e non solo, con il verde e garantire la permeabilità del suolo”. Altri nuovi alberi, peraltro, sono stati piantati al parco Cimolai e al parco Cappuccini, nell’area del parcheggio di via Mestre, in via Meschio e all’asilo di via Fiamme Gialle.

Tornando in piazza XX Settembre, “la nuova scultura – spiega Pasqual – è un’opera in acciaio con base in corten. Una struttura inclinata che simboleggia, specie in questo momento, la debolezza umana ma che è tuttavia sorretta da una base solida. Credo che si sposi bene con questa aiuola e pianta e con il resto del contesto urbano”.

“Un piccolo dono – afferma Marchiori – come gesto di riconoscenza da parte dello studio Marchiori e Contino nei confronti di una città che ci ha professionalmente gratificato. Pordenone e i pordenonesi se lo meritano”.




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