Isis: generale Ros, fermato non era una cellula dormiente

PORDENONE – Il cittadino macedone fermato stamane dai carabinieri del Ros a Mestre, nell’ambito di un’operazione antiterrorismo si chiama Ajhan Veapi, domiciliato ad Azzano Decimo, nella frazione di Tiezzo.

Lo comunica l’Arma dei Carabinieri.

Veapi è indagato arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale (art. 270 quater c.p.).

Secondo gli investigatori, l’uomo era in procinto di lasciare l’Italia per raggiungere la Serbia e, successivamente, la Germania.

Il comandante generale dei Ros Giuseppe Governale esclude, comunque, che Ajahn Veapi fosse una cosiddetta ‘cellula dormiente’.

“Con questa indicazione – ha precisato l’alto ufficiale – ci riferiamo a quanti vanno ad addestrarsi all’estero, soprattutto in Siria, vengono istruiti e poi ritornano nei loro paesi continuando a svolgere una vita apparentemente normale. Sono personaggi però pronti a muoversi e ad entrare in azione quando ricevono precise disposizioni”.

“Veapi non era certo uno che passava sottotraccia. Pur non avendo un lavoro ufficiale era sempre in movimento con molti interessi anche all’estero. Quando è stato fermato a Mestre dalla polizia giudiziaria stava per partire per la Serbia per trasferirsi successivamente in Germania”.

Il tipo di proselitismo messo in atto dal macedone, secondo i militari del Ros era di tipo territoriale.

“Diverso cioè – ha sottolineato Governale – da quello attraverso il web operato dai jhiadisti fermati a Merano nel novembre scorso. L’attività di convincimento di Veapi passava attraverso i centri di preghiera che nella maggior parte dei casi sono legittimamente dedicati appunto alla preghiera ma in altri possono nascondere cittadini fragili che possono essere plagiati passando da islamici a islamisti. Gli investigatori chiedono sempre la collaborazione dei responsabili dei centri che spesso la offrono ma in alcuni casi no”.




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