Lady Avventura porta aiuti umanitari in India

PORDENONE – Oggi, 31 ottobre, in municipio, 12 socie del Panathlon e di Fidapa componenti del gruppo “Lady Avventura” hanno presentato al sindaco Alessandro Ciriani e all’assessore alle pari opportunità Guglielmina Cucci, il loro nuovo progetto di solidarietà che si concretizza nel portare aiuti umanitari in aree depresse del mondo.

In passato il gruppo è stato in Africa tra le popolazioni del deserto, lo scorso anno in Sri Lanka nei luoghi colpito dallo tsunami per portare aiuti agli orfanotrofi e ad una casa di riposo per anziani indigenti, e quest’anno la meta sarà il sud dell’India.

“Lady Avventura” si recherà nella città di Vijayawada nello stato dell’Andhra Pradesch per prendere contatti e sostenere l’attività dell’associazione non governativa “Care e Share” fondata nel 1991 da un gruppo di amici veneziani, che assiste i bambini poveri e abbandonati. Grazie alle donazioni a distanza questi minori sono sollevati dalle quotidiane indigenze: infatti con meno di 80 centesimi al giorno, sono avviati all’istruzione, nutriti con tre pasti , curati nel piccolo ospedale dell’orfanotrofio, vaccinati, vestiti e “accompagnati” fino all’inserimento nel mondo del lavoro.

“Alcuni ragazzi, particolarmente meritevoli – annota Romanina Santin della commissione donne e sport del Panathlon, ideatrice e promotrice dell’iniziativa, – vengono fatti studiare fino al conseguimento della laurea. In questa spedizione, autofinanziata, porteremo computer , materiale scolastico ed attrezzature sportive considerato che da alcuni anni il Panathlon club sponsorizza due squadrette di calcio, e una volta sul posto – aggiunge – valuteremo come intervenire per affrontare le necessità più urgenti”.

Mercoledì 2 novembre dunque, Romanina Santin, Raffaella Zannoni, Luciana Ceciliot, Maria Aldina Ivan, Maura Martinelli Flavia Brisotto, Silvia Gramigna, Teresa Lacchin, Gabriella Michelin Silvia Sanzogni e Lisetta Pellicanò, si imbarcheranno per raggiungere la loro destinazione dove presteranno la loro opera nella convinzione che sostenere l’attività didattica e insegnare un mestiere siano l’antidoto più efficace per contrastare lo sfruttamento minorile e quello della persona in generale.




Condividi