Padre e figlio gestivano prostituzione in locale notturno

PORDENONE – Sfruttare la prostituzione in un locale notturno di Pordenone era diventata l’attività di famiglia.

Padre e figlio, rispettivamente di 61 e 37 anni, sono stati sottoposti all’obbligo di dimora, con divieto di uscita notturna, dalla Polizia di Stato su disposizione del Gip di Pordenone Roberta Bolzoni.

Nel corso delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Pier Umberto Vallerin, gli investigatori hanno scoperto che all’interno di un locale notturno da più di tre anni giovani donne venivano fatte prostituire.

I clienti, in prevalenza italiani residenti a Pordenone e nei comuni limitrofi, pagavano una somma variabile a seconda del tipo di prestazione sessuale richiesta e del metodo di pagamento (in contanti o con carta di credito).

Erano state ricavate anche delle stanze nel seminterrato (con lavori risultati abusivi) dove avvenivano gli incontri, che – hanno scoperto gli investigatori – Venivano interrotti dall’accensione di una luce rossa allo scadere dell’orario concordato.

Nel corso delle indagini, su input investigativo dalla Squadra Mobile, la Polizia Locale di Pordenone ha comminato sanzioni amministrative per violazioni alle norme urbanistiche e la Direzione Territoriale del Lavoro, attraverso il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, ha accertato che le giovani donne, formalmente socie del locale, svolgevano anche mansioni legittime come lavoratrici subordinate in nero per cui sono state comminate anche sanzioni amministrative.




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