Pordenone Calcio, il dibattito: stadio pubblico o privato?

PORDENONE – Dopo l’esperienza alla Dacia Arena di Udine tutto sommato più che positiva e la parentesi al Rocco di Trieste ora il Pordenone sembra trovare difficoltà a capitalizzare tutto il gioco che produce nella sua nuova casa al mare di Lignano. Al Teghil i ramarri hanno incassato sin qui sei pareggi in campionato e una sconfitta con il Monza in coppa Italia. L’obbligo imposto dalle misure anti Covid 19 di giocare a porte chiuse ha momentaneamente smorzato anche le voci d’insoddisfazione del popolo neroverde costretto a viaggiare anche per assistere alle gare casalinghe dei propri beniamini. Auspicabilmente la situazione tornerà alla normalità nel 2021 e quindi il problema stadio a Pordenone potrebbe diventare un tema di rilievo della campagna elettorale cittadina. Il tema è già stato proposto da Gianni Zanolin, ospite de “il 13 tv”.

Il candidato sindaco del centrosinistra ha ipotizzato la costruzione a Pordenone di un impianto finanziato dalla Regione.

“Il Comune – ha affermato Zanolin – non ha i soldi per finanziare la realizzazione di una grande struttura adatta alla serie B con prospettive da serie A. Io credo che si possa chiedere alla Regione di finanziare a Pordenone un impianto di valenza regionale multifunzionale che possa ospitare partite di calcio, rugby e contemporaneamente – ha concluso il candidato sindaco – anche spettacoli come quelli che un tempo venivano organizzati al Friuli e al Rocco prima delle loro ristrutturazioni”.

Zanolin punta quindi a uno stadio finanziato da fondi pubblici.

Sentitosi chiamato in causa Walter De Bortoli non ha tardato a commentare l’intervento di Zanolin attraverso le colonne de Il Gazzettino di Pordenone.

“Innanzi tutto – ha affermato l’assessore comunale allo sport e ai lavori pubblici – mi fa piacere che anche Zanolin si sia reso conto che il comune non può finanziare la realizzazione di un nuovo impianto. Cosa che io ribadisco da tempo non solo perché il Comune non ha i soldi per poterlo fare, ma anche perché la legge impedisce il finanziamento di una struttura pubblica per essere poi utilizzata da una società professionistica privata. Si poteva fare – spiega l’assessore – quando la società militava fra i dilettanti, ai tempi in cui il Comune finanziò la realizzazione del centro sportivo De Marchi. Nello sport moderno per le società professionistiche si punta agli stadi di proprietà che possono diventare anche fonte di introiti. Pure Mauro Lovisa va verso questa soluzione. Sta cercando soci importanti e ha chiesto l’appoggio della nostra amministrazione per la realizzazione di uno stadio di proprietà. Stiamo aspettando la sua proposta che deve comprendere l’indicazione del terreno dove realizzarlo, un progetto che preveda anche la possibilità di ampliare l’impianto in caso di ulteriore crescita della società e soprattutto un piano finanziarlo per realizzarlo. Ribadisco ancora una volta – ha assicurato concludendo De Bortoli – che la nostra amministrazione farà la sua parte con le opere comunali di supporto in conformità a quanto ci consente di fare la legge”.

P.G.




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