Tagli alla sanità, in 200 rischiano di perdere il posto

PORDENONE – Taglio dei contratti a tempo determinato pari al 9 per cento tra infermieri e operatori socio sanitari.

È questo il rischio che corre la provincia di Pordenone (il taglio è di un milione 800 mila euro dichiarato e potrebbe anche essere maggiore)  secondo la Cgil, dopo la decisione della giunta regionale di tagliare l’1 per cento del costo del personale sanitario.

“Non vogliamo parlare solo di numeri – sottolinea Carla Franza della segreteria Fp Cgil – ma anche indicare quali possono essere le conseguenze per i cittadini. La Regione ha comunicato che il calcolo non dovrà essere fatto sul personale al 31 dicembre, ma ad agosto 2018, quando il personale era ridotto. Quindi significa un ulteriore taglio”.

L’Aas 5 dovrà ora compiere delle scelte per tagliare il personale. “Un primo intervento – a giudizio di Franza – potrebbe riguardare il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato: solo a Pordenone a tempo determinato ci sono 110 infermieri e 70 oss a cui si aggiungono altre figure professionali assunte in sostituzione di personale andato in pensione”. Il taglio potrebbe essere del 9 per cento.

L’altra soluzione potrebbe essere l’esternalizzazione di servizi: andrebbero a privati la gestione delle Rsa di Azzano Decimo, di San Vito e dell’ospedale di prossimità di Maniago.




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