A Tramonti di Sopra la “Festa della Pitina 2018”

TRAMONTI DI SOPRA – Entusiasmante e ricco di eventi il week-end a Tramonti di Sopra dedicato alla festa della Pitina 2018.

Da quest’anno la tradizionale “polpettina” della Val Tramontina, della Valcellina e della Val Colvera, a seguito della pubblicazione del Regolamento in Gazzetta Ufficiale Europea dello scorso fine giugno, può fregiarsi del prestigioso marchio IGP. Un riconoscimento di particolare importanza, che sottolinea due aspetti fondamentali della Pitina: l’elevato livello qualitativo del prodotto ed il legame profondo con il territorio, la storia e le tradizioni dei luoghi d’origine.

La Pitina non è una polpetta e neppure un insaccato in senso stretto: infatti non è cotta come lo sono le polpette, bensì affumicata, non è contenuta in budello animale come lo sono molti salumi, poiché il budello in passato era di difficile reperimento nei luoghi di produzione.

La Pitina è un prodotto nato da esigenze di sussistenza, per il consumo familiare. Le carni di provenienza ovinocaprina, di camoscio, di cervo, daino, capriolo avevano l’esigenza di essere conservate il più a lungo possibile, quando erano disponibili, per questo si procedette al loro impasto con sale, erbe aromatiche, alla copertura con un sottile strato di farina di polenta ed infine con l’affumicatura che ne garantiva una conservazione per svariati mesi.
Per quanto riguarda l’aspetto gustativo, la Pitina ha un sapore deciso, intenso, tipico della selvaggina da pelo, cui si aggiungono gli aromi delle erbe per ingentilirla.

Percepibile e caratterizzante la sapidità, spesso smorzata dall’aggiunta di lardo di maiale nell’impasto (max 30% disposto dal disciplinare), che la rende anche più morbida, elastica e facilmente masticabile.

Ma la Pitina non può considerarsi un salume fine a se stesso: domenica 22 luglio, la Pitina sarà la protagonista di svariati piatti preparati dai cuochi che la impiegheranno in molteplici abbinamenti, fino ad arrivare al gelato alla Pitina.

Un’occasione unica per festeggiare un’altra IGP made in Friuli, un’altra medaglia al collo per la Provincia di Pordenone ottenuta anche grazie ai Presidi Slow Food che hanno creduto in questo prodotto parecchi anni or sono, portandone avanti la il progetto di conservazione e tutela che ha contribuito all’ottenimento del sigillo gialloblù europeo.

Il programma ricco di appuntamenti, che vede tra l’altro in degustazione al fianco della Pitina i prodotti di oltre quaranta produttori provenienti da Croazia, Polonia, Slovenia, Armenia, Slovacchia, Indonesia e da molte regioni d’Italia, è consultabile sul sito http://www.prolocoregionefvg.it selezionando “Festa della Pitina 2018”.

Antonio Lodedo




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